Amaro Braulio di Bormio

Da più di 140 anni solo i pronipoti del fondatore conoscono la sua ricetta. Il perfetto dosaggio di ben tredici erbe è la chiave del successo di uno degli amari più famosi della Lombardia: il Braulio. Unico e irripetibile, nasce dall’idea del farmacista di Bormio, Francesco Peloni, nel 1826. Ancora oggi la sua particolare composizione è segreta. A noi non rimane che lasciarci avvolgere da questo alone di mistero e gustare un prodotto magico e dall’aroma incomparabile.

 

ALTO, MA DAVVERO ALTO

Il suo particolare nome deriva dall’omonimo Monte Braulio nel Parco Nazionale dello Stelvio. Da qui vengono presi alcuni degli ingredienti principali usati nella preparazione. I raccoglitori un tempo erano quindici, oggi sono solo tre. Mantenere il segreto intatto nel tempo è la prerogativa durante tutta la produzione.

Facile da raggiungere a piedi attraverso sentieri da trekking, la passeggiata verso la punta del Monte Braulio offre un panorama mozzafiato dell’arco alpino. Immersi nei profumi del bosco si possono anche notare le rovine della vecchia miniera di ferro e i segni della Prima Guerra Mondiale. Infine giunti in cima potrete ammirare la vallata dall’altezza di 2.979 metri. Niente male.

 

IL SEGRETO: LA BOTTE

Raccolte erbe, piante, radici e bacche, prima di essere messe in infusione, sono sottoposte ad un particolare trattamento di pestatura. È proprio questa caratteristica macinatura (come faceva il farmacista) che riesce ad estrarre la parte migliore dei principi attivi.

Una volta pronte, le erbe vengono immerse nell’alcool. L’infusione dura alcune decine di giorni. In questo periodo si forma il vero e proprio Braulio con tutte le sue proprietà aromatiche.

Estratto e filtrato, si aggiunge la giusta dose di zucchero e di acqua per raggiungere la miscela perfetta.

L’amaro viene poi riposto in botti di rovere di Slavonia dove verrà lasciato a riposare per due anni. Sarà poi finalmente pronto a deliziare i nostri palati.

 

Il Braulio è l’amaro tipico dell’alta Lombardia. Carico di cultura, tradizione e gusto inimitabile. Inoltre la sua caratteristica fondamentale è l’essere servito a fine pasto. Infatti il suo obiettivo è permetterci di concludere con allegria, prolungando il piacere del rito preferito dagli italiani. Cosa chiedergli di più?

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