Attraversando la pineta posta subito al di fuori dell’ingresso orientale delle Terme, o salendo per il nuovo Sentiero delle Sorgenti dall’interno dello stabilimento, si giunge nell’area naturalistica e archeologica di Monte Pugliano, la collina che troneggia alle spalle del parco. Qui incontriamo le voragini, chiamate doline, nate dal crollo di antiche grotte scavate dall'acqua. Quando poi i Sanniti edificarono le loro mura di cinta, alcune doline assunsero anche una funzione difensiva.
La vicina Telesia da qui è ben visibile dall’alto, ma ad ulteriore testimonianza della conquista del territorio da parte dei romani, nel bosco di lecci, ritroviamo i resti di una villa appartenente al loro popolo.
Al di fuori del perimetro delle mura troviamo invece i resti di un complesso medievale, con la sua piccola chiesetta situata a ridosso della roccia naturale, il tutto collocato giusto in testa agli odierni Bagni Caldi della stazione termale.
Le acque benefiche di Telese si arricchiscono dei loro caratteristici elementi proprio all’interno di questa collina: quel flusso sotterraneo che un tempo creò quelle grotte, che poi aprendosi sono diventate i rigogliosi giardini discendenti, oggi raccoglie i minerali che incontra al di sotto del livello delle doline.
Un’altra particolarità a Monte Pugliano è legata alle mura assemblate dai Sanniti più di 2300 anni fa. Queste in primavera hanno i loro massi bianchi ricoperti dai ciclamini, gli stessi che rendono sfavillanti i tanti sentieri di quella foresta sempreverde che è la scenografia di Telese Terme.