A poco più di 30 minuti da Petriano si trova una delle poche gole italiane: la Riserva Naturale Gola del Furlo, un vero e proprio canyon. Situata in località Acqualagna, in direzione degli Appennini, qui il fiume Candigliano ha scavato il suo letto trai i monti Pietralata e Paganuccio, in un processo durato centinaia di anni.
Avventurati alla scoperta dei segreti di questo luogo, ammira un paesaggio insolito e lasciati coinvolgere da esemplari di flora e fauna davvero unici.
ORIGINI E STORIA
Il fiume divide in due quello che un tempo era un unico massiccio e che oggi ha lasciato una profonda spaccatura sul suo percorso. Proprio in quel punto l’antica Via Flaminia (Roma-Rimini) comprende una galleria di 38 metri, chiamata in passato “forulus” da cui deriva il nome Furlo. La famosa strada venne costruita in origine dagli etruschi che per primi capirono l’importanza della viabilità nell’economia. Due secoli più tardi divenne l’attuale Flaminia poiché il console Flaminio la fece tutta lastricare.
Chi volesse approfondire la storia di questo luogo affascinante, all’interno della riserva è presente il Museo del Territorio che si divide in 5 sale, in un percorso tra le bellezze storiche e naturalistiche del Furlo.
ITINERARIO DELLA GOLA DEL FURLO
Nella Riserva Naturale Gola del Furlo, il sentiero 449 è un interessante percorso che conduce all’omonimo rifugio. Ti avventurerai in un ambiente selvaggio alla scoperta di panorami indimenticabili.
Si parte dalla vecchia strada provinciale del Furlo, a poche decine di metri dalla diga del fiume Candigliano. Il percorso si inoltra subito nel bosco in cui comincia una buona pendenza che caratterizzerà buona parte dell’itinerario. Dopo alcune curve a zig-zag si incontra un bivio dove si imbocca la strada a destra. Proseguendo il bosco inizia a diradarsi e pian piano riusciamo a vedere il panorama della gola dall’alto con le pareti a strapiombo e la diga. Superato il punto panoramico, si costeggia il fiume Ri che incroceremo due volte passando in due facili guadi. Da qui in poi il percorso inizia a farsi più piano e si possono recuperare le forze per l’ultima salita. Superata, si arriva alla Terrazza del Furlo in cui ci si trova davanti ad un bivio: sulla sinistra si giunge al rifugio, tappa finale del sentiero, passando per la “terrazza bassa”, mentre a destra si arriva in breve alla “terrazza alta”, un punto panoramico mozzafiato.
La Gola del Furlo è una vera avventura tra pareti a strapiombo, natura selvaggia e la splendida cornice degli Appennini. Inoltre se sarete fortunati da queste parti vive l’aquila reale, simbolo di questa zona.